giovedì 28 gennaio 2021

RECENSIONE: "Bad Habits. La parola proibita" di Flynn Meaney

Buongiorno!
Oggi vi parlo di un romanzo YA uscito un paio di giorni fa per DeA che io ho adorato alla follia!




Titolo: Bad Habits. La parola proibita
Autrice: Flynn Meaney
Casa editrice: DeAPlaneta
Data d'uscita: 26 gennaio 2021
Pagine: 352
Prezzo: €15,90 (ebook €7,99)

TRAMA

Anticonvenzionale, sfrontata, spassosa. Una commedia romantica effervescente. Per chi ha amato Sex education.

A diciassette anni le regole non possono che stare troppo strette. Stanno strette ad Alex, che detesta i genitori per averla rinchiusa in una bigotta scuola cattolica. E stanno strette a Mary Kate, dolcissima, ligia al dovere, devota, e soprattutto stanca di rimandare il sesso fino al matrimonio. Anche ad altri, al liceo St Mary, certe regole vanno troppo strette. Ma non tutti osano esporsi, quasi nessuno pensa di poter cambiare le cose. Di certo non lo pensa Alex, che come unico obiettivo ha quello di farsi espellere dal liceo dei bacchettoni, e tornare a una vita normale, senza suore e preti che scorrazzano nel giardino a ogni cambio d’ora. Ma quando Alex si rende conto che per attirare l’attenzione di suo padre non basta finire dal preside una volta alla settimana, decide per una strategia diversa. Quella della parola proibita. E qual è la cosa che spaventa di più gli insegnanti del liceo in cui l’hanno rinchiusa? La vagina. Gridare quella parola. Alex intende far sentire la voce della vagina, certo, ma con stile. Con uno spettacolo teatrale colto e appropriato: I monologhi della vagina. A Mary Kate il piano di Alex sembra pessimo. Ad Alex il piano della vagina sembra geniale. Una cosa è certa, le regole stanno per cambiare.


RECENSIONE

Alexandra è una ragazza costretta dal padre a frequentare un collegio cattolico, la St. Mary, un luogo in cui, secondo lei, domina il sessismo e il patriarcato. Il suo comportamento trasgressivo la fanno finire molto spesso dal preside e il suo aspetto la caratterizza come ribelle. Al suo fianco c’è Mary Kate, la sua compagna di stanza e migliore amica, una ragazza molto carina e docile che ha come obiettivo del semestre quello di trovare a tutti i costi un fidanzato. All’ennesimo richiamo, all’inizio del terzo anno di liceo, Alex è ormai sicura che verrà espulsa, ma il padre (che ha frequentato da giovane la stessa scuola ed era anche un campione di hockey sul ghiaccio) convince il preside a darle un’altra chance. Stanca di questo clima, decide di tentare l’espulsione con una nuova mossa: con il suo club femminista avrebbe messo in scena lo spettacolo teatrale “I monologhi della vagina”, una rappresentazione femminista in cui le protagoniste sono le vagine di diverse donne. Certa che il preside l’avrebbe espulsa, Alex è determinata a realizzare il progetto, anche se nessuno, tra preti, suore e studenti sembra in grado di anche solo pronunciare la parola vagina. 

La lettura di questo romanzo è stata veramente divertente e coinvolgente. Sin dalle prime pagine l’autrice è riuscita a catapultarmi nella storia di Alex, ricca di umorismo e tante risate, ma che comunque fa riflettere. Ha saputo intrattenermi per tutta la durata della lettura, senza annoiarmi mai, lanciando anche dei messaggi importanti
I personaggi sono approfonditi e ben caratterizzati, specialmente la protagonista e la migliore amica, la quale ha una bellissima scena verso la fine del romanzo che dimostra la sua crescita e maturazione nel corso della storia.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, ricco di umorismo che rende la lettura molto veloce e che intrattiene il lettore. 

Uno degli aspetti che più ho apprezzato è stato il non voler focalizzarsi troppo sulla “lotta cattolicesimo-femminismo”. Ammetto che era un po’ una mia paura all’inizio della lettura, ma ho apprezzato che l’autrice abbia messo in luce alla fine che anche il cattolicesimo si sta evolvendo e non è più così rigido come una volta. Il messaggio legato al femminismo è stato descritto molto bene soprattutto nel momento in cui la protagonista capisce che anche lei commette errori e che non è un atto femminista criticare una ragazza se sceglie di sua spontanea volontà di non avere rapporti sessuali prima del matrimonio. 
Un altro messaggio importante che l’autrice ha trasmesso è: va bene se a sedici anni non si trova subito un fidanzato. Non è un ragazzo che definisce chi siamo, quindi mi è piaciuto che non ci fossero delle storie d’amore al centro della storia, ma che queste fossero solo di contorno. 
Altro punto che ho apprezzato è l’umorismo che caratterizza lo stile dell’autrice: mi sono ritrovata molto spesso a ridacchiare o a sorridere durante la lettura e questo mi ha aiutato a entrare maggiormente in sintonia con i personaggi e ad alleggerire l’atmosfera. In questo modo, il tema del femminismo viene affrontato in maniera leggera, senza appesantire la lettura, ma allo stesso tempo senza risultare frivolo o banale. I messaggi sono chiari e lo stile è adatto anche agli adolescenti, che troveranno molto semplice l’immedesimazione in questi personaggi. 

Lo consiglio caldamente a chi ha apprezzato serie come Sex Education o libri come Girl Power (Moxie) di Jennifer Mathieu, oppure a chi è alla ricerca di un romanzo femminista divertente e adatto a tutti. 


Il mi voto:




Che ne pensate? Vi ispira? Lo leggerete? Fatemi sapere!


A presto,
Silvy

1 commento:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...