martedì 24 novembre 2020

Review Tour: "La Vita Invisibile di Addie LaRue" di V. E. Schwab


Buongiorno!
Oggi è il grande giorno, perché arriva in libreria per Oscar Fantastica (che ringrazio per la copia) il romanzo più chiacchierato del momento, la nuova fatica di V.E. Schwab. Ve ne parlo qui sotto, fatemi sapere se lo leggerete anche voi ;) 


Titolo: La Vita Invisibile di Addie LaRue
Autrice: V. E. Schwab
Casa editrice: Mondadori (Oscar Fantastica)
Data d'uscita: 24 novembre 2020
Pagine: 486 
Prezzo: €24,00 (ebook €10,99)

TRAMA

"Non pregare mai gli dèi che sono in ascolto dopo il tramonto.". 
E se potessi vivere per sempre, ma della tua vita non rimanesse traccia perché nessuna delle persone che incontri può ricordarsi di te? 
Nel 1714, Adeline LaRue incontra uno sconosciuto e commette un terribile errore: sceglie l'immortalità senza rendersi conto che si sta condannando alla solitudine eterna. 
Tre secoli di storia, di storie, di amore, di arte, di guerra, di dolore, della solennità dei grandi momenti e della magia di quelli piccoli. Tre secoli per scegliere, anno dopo anno, di tenersi stretta la propria anima. Fino a quando, in una piccola libreria, Addie trova qualcuno che ricorda il suo nome. Nella tradizione di "Vita dopo vita" e "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", "La vita invisibile di Addie LaRue" si candida a divenire una pietra miliare nel genere del "romanzo faustiano."


RECENSIONE

Ammettiamolo, questa nuova opera di V.E. Schwab è stata senza dubbio una delle più discusse di questi ultimi mesi, un fantasy molto atteso che aveva delle premesse pazzesche. Ho appena concluso la lettura, perciò spero di riuscire a mettere in ordine i miei pensieri per non proporvi una recensione confusionaria. Sono d'accordo con chi sostiene che questo sia chiaramente un libro che si ama o si odia, e io posso dire di appartenere alla prima categoria, anche se non l'ho trovato perfetto.

La storia è quella di Addie LaRue, una ragazza proveniente da un paese della Francia che, nel 1714, stringe un patto con un entità oscura. La giovane, infatti, sognava sin da piccola di esplorare il mondo, di essere libera dagli obblighi sociali e di avere più tempo. Più tempo per viaggiare, per scoprire, per vivere. Così, quando a 23 anni viene obbligata dalla famiglia a sposarsi, fugge nel bosco e implora chiunque fosse in ascolto di aiutarla. Ma solo una creatura la ascolta, ovvero la notte in persona, il diavolo. Lui le propone un patto: la libertà e più tempo in cambio della sua anima, e Addie accetta, specificando che avrà la sua anima quando lei si sarà stancata di vivere. Quello che la ragazza non sa è che lei potrà vivere in eterno, ma nessuno si ricorderà più di lei: verrà così condannata a una viva lunga, ma solitaria. Questa cambierà trecento anni dopo quando, uscendo da una libreria di New York, un ragazzo, Henry, le dice "Io mi ricordo". 


Devo ammettere che dalle premesse fatte quando il romanzo è stato annunciato tempo fa, mi aspettassi tutt'altro: più una storia d'amore tra Addie e il diavolo, una sorta di enemies-to-lovers. È anche vero che quello non è proprio il genere della Schwab, quindi ho affrontato la lettura senza troppe aspettative e con la mente aperta, e alla fine sono davvero soddisfatta.
Parlando dello stile, uno dei motivi per cui il romanzo potrebbe non piacere, riguarda il ritmo della storia: sicuramente se cercato un fantasy dinamico, ricco di azione combattimenti e colpi di scena, questo libro non fa proprio per voi. Perché quella di Addie LaRue è una storia introspettiva, poetica, onirica, una storia ricca di frasi da sottolineare, di spunti che vi faranno riflettere e di emozioni. Non sono tra le persone che hanno pianto leggendo il romanzo, ma riconosco che le possibilità c'erano. L'autrice si concentra sull'importanza dell'arte, sul desiderio che l'uomo ha di essere ricordato. 
Il romanzo alterna capitoli ambientati nel passato che ripercorrono alcuni momenti salienti dei 300 anni di vita di Addie, a capitoli ambientati invece nel presente. Generalmente questo continuo salto temporale non mi ha infastidita, anche se ci sono stati momenti in cui volevo concentrarmi solo sugli avvenimenti del presente. È stato però interessante poter capire come si è sviluppato il rapporto tra Addie e Luc (la creatura con cui ha stretto il patto) e come si è giunti ai fatti del presente.  


Parliamo invece dei personaggi: Addie è una protagonista in cui è molto facile immedesimarsi, perché credo che la paura di essere dimenticati e di avere poco tempo sia un tipo di paura che prima o poi tutti abbiamo conosciuto. È il motivo per cui così tanti artisti bramano la fama, per lasciare qualcosa per poter essere ricordati dopo la morte. E l'arte, così come le idee, sono proprio le altre grandi protagoniste del romanzo, in tutte le loro forme.
I due protagonisti maschili, Henry e Luc, mi sono piaciuti parecchio: di Henry mi è piaciuta la sua gentilezza, la sua empatia, il suo animo buono. Non posso però negare che una parte del mio cuore è andata a Luc, anche perché lui e Addie insieme hanno fatto scintille in ogni loro scena. Da questo punto di vista mi ha ricordato molto il Darkling della Bardugo, un villain con i fiocchi e moralmente grigio. Mi è spiaciuto solo non vederne un approfondimento maggiore, sarebbero bastati un po' di capitoli dal suo punto di vista. Peccato, secondo me avrebbero arricchito di molto la storia.


Il finale scelto dall'autrice è davvero particolare: non mi è dispiaciuto, anche se forse avrei preferito che alcuni aspetti fossero stati trattati diversamente. È un finale abbastanza aperto, ma che comunque lascia intendere al lettore come proseguirà la storia, permettendogli anche di dare una sua interpretazione.
Al momento il voto è di 4 stelle e mezzo, ma sono curiosa di vedere se la mia opinione cambierà tra qualche giorno dopo avrò metabolizzato per bene la storia. Per ora posso dire che quella di Addie LaRue è una vicenda che mi accompagnerà per molto tempo. 


Il mio voto:



Non perdetevi le altre recensioni del Review Tour!


Che ne pensate? Lo aspettavate? Lo leggerete? Fatemi sapere!

A presto,
Silvy

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