mercoledì 27 marzo 2019

RECENSIONE: "E l'oceano era il nostro cielo" di Patrick Ness

Buongiorno!
Oggi vi parlo di un libro molto speciale, uscito ieri per Mondadori e che ho divorato.



Titolo: E l'oceano era il nostro cielo
Autore: Patrick Ness
Illustrazioni di Rovina Cai
Casa editrice: Mondadori
Data d'uscita: 26 marzo 2019
Pagine: 168
Prezzo: €16,00

TRAMA

"Patrick Ness esplora i temi della violenza, del potere e della caccia in una favola che reinventa la storia di Moby Dick".




RECENSIONE

Finalmente posso dire di aver letto anch'io un libro di Patrick Ness! Era uno degli obiettivi del 2019, perciò sono proprio contenta di aver potuto tener fede alla mia promessa grazie a questa meravigliosa nuova uscita firmata Mondadori.
Come forse sapete, spesso i middle grade mi risultano un po' lenti poiché sono ormai troppo fuori target, ma so anche che i migliori middle grade sono quelli che riescono a colpire anche gli adulti, magari soprattutto loro, e questo libro è uno di quelli.

Sì, potrebbe essere considerato un retelling di Moby Dick al contrario. Ma è anche molto, molto di più. Perché non è semplicemente una storia in cui sono le balene a dare la caccia al famoso "Toby Wick" che nessuno ha mai visto, ma è una storia in cui balene e uomini sono in guerra da tantissimo tempo, in cui le prime uccidono i secondi e viceversa, e in cui entrambe le parti pensano di essere nel giusto. La protagonista stessa, Bathsheba, è una balena che ha perso la madre per colpa degli uomini e che per tutta la vita si è sentita dire che il suo destino sarebbe stato quello di "cacciare". E quindi cacciare gli essere umani è giusto, no? Tanto sono loro i cattivi, i demoni, e le balene sono solo vittime. Ma con tutta quella morte e quell'odio, non è che si diventa tutti dei demoni? E il fatto che Bathsheba incontri un uomo che non desidera uccidere può cambiare le cose? Un atto così piccolo può far cessare una guerra?


Balene e uomini sono due specie nemiche tra di loro, che non fanno altro che puntarsi il dito contro e a sterminarsi a vicenda, vendicandosi per le vite perdute nei vari anni passati a combattersi, senza capire che in realtà sono più simili di quanto credono. Questo libro ci vuole comunicare diversi messaggi. Il primo potrebbe essere il fatto che a volte non c'è un buono o un cattivo, ma che l'odio genera solo altro odio, che la morte porta ad altra morte e che i demoni peggiori sono quelli dentro di noi e che creiamo noi. Quando si può dire di aver raggiunto il limite? Quando si può dire "adesso basta morte, altrimenti divento anche io un demone"? 
Altro tema importante è quello delle profezie: nel mondo delle balene, tutto era basato su queste profezie, che non si capisce da dove vengano, ma che tutti seguono attentamente, perchè se lo dice la profezia, allora è giusto che sia così. Quando invece, noi siamo liberi di creare il nostro destino, e Bathsheba alla fine lo capirà. Nell'ultima parte del libro ho inteso nella storia anche una critica ai rumor, alle voci e alle bugie che possono portare le persone a credere ciecamente a cose false.


Lo stile di Ness è molto poetico, potente e suggestivo: è vero, all'inizio non è stato facile immergersi in questa storia, capire il worldbuilding e chi fossero i personaggi, ma tutto diventa più chiaro piuttosto presto. Ho trovato geniale l'idea di raccontare una storia dal punto di vista di una balena, e ho apprezzato che non si sia limitato a fare un retelling di Moby Dick, ma che sia andato oltre, lasciando diversi messaggi che sono adatti non solo ai giovani, ma anche agli adulti. Questo romanzo, per quanto molto breve, ha saputo emozionarmi tantissimo e soprattutto commuovermi. Ammetto di aver pianto un pochino in una scena in particolare che mi ha resa veramente triste, e per il finale. Le bellissime immagini non fanno altro che arricchire il romanzo e completarlo, come se testo e immagini fossero complementari. 



Un romanzo potente ed estremamente attuale che racconta di come un singolo gesto di pietà tra un uomo e una balena possa portare alla pace. Un libro assolutamente da leggere a tutte le età, forse soprattutto da adulti. 


Il mio voto:





Che ne pensate? Lo leggerete? Vi ispira? Fatemi sapere!


A presto,
Silvy

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