Oggi esce per Mondadori un nuovo fantasy YA, in particolare un retelling in chiave dark di Cenerentola. Mi è piaciuto tantissimo, e adesso vi spiego il perché.
Titolo: Stepsister. Sorelle di sangue
Autrice: Jennifer Donnelly
Casa editrice: Mondadori
Data d'uscita: 23 giugno 2020
Pagine: 460
Prezzo: €18,00
TRAMA
In un mondo dove una ragazza può essere solo brava, obbediente e soprattutto bella, non c'è posto per giochi di guerra e corse a cavallo: ovvero per tutte le cose che Isabelle ama. Quando, costretta da Maman, si mozza le dita dei piedi per farle entrare nella scarpetta e aggiudicarsi il matrimonio con il principe, Isabelle viene scoperta. E al suo posto viene scelta Ella, la sorellastra buona, la perfetta Cenerentola delle fiabe. A Isabelle resta solo la vergogna più nera e l'ostilità di tutta Saint-Michel. Ma è proprio vero che il destino di una sorellastra "cattiva" è vivere ai margini e che l'unica strada possibile è quella dell'infelicità? Il marchese de la Chance non la pensa così e forse l'unica cosa che può salvare Isabelle è capire che per tutte c'è una possibilità, e che la vera bellezza è scegliere la propria strada e percorrerla senza voltarsi indietro. Questa è una fiaba oscura. È una fiaba crudele. È una fiaba da un altro tempo, un tempo in cui i lupi restavano ad aspettare le bambine nella foresta. Quel tempo è ormai passato. Ma i lupi sono ancora qui e sono due volte più scaltri. Le bestie rimangono. E la morte ancora si nasconde in una spolverata di bianco. È crudele per qualunque ragazza che smarrisca il sentiero. Più crudele ancora per una ragazza che smarrisca se stessa. Sappi che è pericoloso allontanarsi dal sentiero. E tuttavia è molto più pericoloso non farlo.
RECENSIONE
Vi siete mai chiesti cosa sia successo alle sorellastre dopo il "vissero per sempre felici e contenti" di Cenerentola?
Isabelle ha sempre fatto ciò che la madre le diceva di fare: da piccola sognava di essere un grande generale, come gli eroi dell'antichità che tanto ammirava, ma quello non è un sogno che, secondo la madre e la società, si adatta a una signorina in cerca di marito. La stessa cosa vale anche per la sorella Octavia: adora la matematica, ma secondo la società le donne non dovrebbero nemmeno pensare troppo, figurarsi essere più brave e intelligenti degli uomini. E infatti tutti amano Ella, la sorella buona, gentile, altruista e, soprattutto, bella. Ma Isabelle e Octavia non sono belle e quindi crescono con l'odio nei confronti di Ella, che grazie alla sua bellezza riesce sempre a farsi strada nei cuori delle persone. Anche in quello del principe.
Dopo il matrimonio e il "vissero per sempre felici e contenti" di Ella, le "brutte" sorellastre e la matrigna sono disprezzate e bullizzate da tutto il villaggio per quello che hanno fatto passare alla ragazza negli ultimi anni. Il destino di Isabelle sembra essere segnato, ma è proprio vero che non possa riscattarsi? In fondo, il destino non è inciso nella pietra, o almeno questo è quello che pensa il marchese de la Chance, un uomo misterioso che crede che Isabelle meriti un'altra possibilità per diventare chi desidera essere davvero. Perché ciò che conta non è essere belli, ma trovare il coraggio di essere se stessi. E a Isabelle, sotto sotto, il coraggio non manca.
Quello che la Donnelly ci propone è un retelling in chiave dark, che prende spunto più dalla fiaba originale dei fratelli Grimm che dal film Disney: per certi versi è crudo e molto oscuro, ma dà anche quel pugno nello stomaco necessario per farci aprire gli occhi e per comprendere i messaggi che vuole trasmettere. Ci sono stati dei punti in cui la lettura non è stata semplice, ad esempio nelle primissime pagine in cui Isabelle obbedisce alla madre e si taglia le dita di un piede. Però la bravura nell'autrice si vede dal fatto che sono sempre riuscita a capire le ragioni che spingevano Isabelle ad agire in un certo modo, e quindi a empatizzare con lei.
Il percorso di crescita della protagonista è enorme e magistrale: all'inizio incontriamo una ragazza che è cresciuta sentendosi ripetere in continuazione che è brutta e che non troverà mai marito, poiché il suo carattere e i suoi desideri non si addicono a una signorina; ma più avanti questo brutto anatroccolo si trasforma in un cigno fiero, coraggioso e indomito. E non perché diventi improvvisamente bella, ma perché il coraggio e la forza che ritrova dentro di sé la fanno sembrare imponente e maestosa.
Ho apprezzato moltissimo anche i personaggi secondari, in particolar modo la sorella Octavia, così come ho trovato azzeccato non incentrare troppo la trama sulla storia d'amore: è presente, ma questo non è un romance, è un romanzo che si focalizza sulla crescita della protagonista, perciò mi è piaciuto come è stata sviluppata.
La storia di Isabelle è ambientata qualche secolo fa, ma potrebbe benissimo essere trasportata in un contesto contemporaneo, poiché, purtroppo, molti pregiudizi permangono ancora anche oggi: ad esempio l'idea che una donna debba sempre essere bella, buona e gentile, come una principessa. Ma le donne non sono solo principesse, sono anche guerriere e scienziate, e valgono tanto quanto gli uomini.
"Una bella ragazza deve piacere al mondo, ma una brutta? È libera di piacere soltanto a se stessa"
Lo stile della Donnelly è veramente accattivante: è scorrevole ed elegante, permettendo al lettore di divorarlo, e a volte riprende le caratteristiche tipiche delle fiabe, catturando l'attenzione del lettore affinché sia pronto a comprendere i messaggi che l'autrice vuole trasmettere, i quali sono chiari e lampanti, oltre che molto importanti e attuali. Quello che la Donnelly vuole comunicare, specialmente ai giovani, è: siate sempre voi stessi, e non quello che gli altri vorrebbero. "Stepsister" è un romanzo che mette in luce, in chiave femminista, tante problematiche che esistono ancora, come il bullismo, la critica sociale nei confronti di chi è diverso dalla maggioranza, o la discriminazione delle donne in certi ambiti. È un libro che mi ha fatta riflettere molto e che durante la lettura non mi ha lasciata indifferente: nonostante sia un libro pensato per i giovani, l'autrice ha fatto in modo che anche gli adulti potessero rimanere colpiti dalle vicende di Isabelle e che tutti potessero empatizzare con lei.
"Stepsister" è una fiaba oscura, che mostra uno spaccato della nostra società e che condanna certi atteggiamenti che la caratterizzato tuttora. I messaggi che lancia sono molti, ma potrebbero essere riassunti in due principali, che i giovani devono assimilare: sii sempre te stesso e scegli tu il tuo destino.
Il mio voto:
Che ne pensate? Lo leggerete? Fatemi sapere!
A presto,
Silvy
Non vado pazza par i retelling però mi incuriosisce la chiave dark data al romanzo!
RispondiEliminaEro un po' indecisa su questo titolo, sono sincera anch'io non adoro i retelling mi incuriosisce la versione dark delle sorelle, ma non credo di leggerlo.
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