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mercoledì 20 settembre 2017

RECENSIONE + INTERVISTA: "Nati due volte" di Laura MacLem

Buongiorno!
Oggi vorrei parlarvi di una duologia tutta italiana che merita decisamente un po' di spazio in più: se mi seguite da un po', sapete già quanto io abbia amato "Regina di Fiori e Radici" della stessa autrice (QUI la recensione), perciò per me è assolutamente un piacere tornare a parlarvi di Laura con una nuova storia. Ma stavolta non sarò solo io a raccontarvela, perché oltre alla mia opinione su questa duologia, in questo post troverete anche una bella intervista all'autrice.

Prima di iniziare, qualche nota tecnica: questo retelling fantasy del mito di Arianna si divide in due volumi: "Nati due volte. L'età del bronzo e del miele" e "Nati due volte. L'età del vino e del ferro". Il primo è uscito a marzo, il secondo proprio oggi, e qui sotto vi lascio solo la trama del primo (per non rischiare spoiler del secondo).


È vero che l'ho amato. 
Ed è vero che ho dato a Teseo il filo che l'avrebbe guidato nel Labirinto, in nome di quell'amore per il quale avrei – ho – sacrificato tutto il resto. Infine, è vero che, dopo averlo perso, ho legato per sempre la mia vita a quella di un dio, quando venne sulle rive di Nasso per fare di me la sua immortale consorte. Tutto questo è vero. 
Ma non c’è solo questo.
Sembra che la mia vita sia cominciata davanti a quelle porte chiuse, con un gomitolo di filo da donare all'eroe perché compisse la sua missione. Quel momento fu una parte della storia. Non tutta. 
Quello che venne prima, pur non essendo segreto, dorme in fondo al Labirinto, ed è un mistero. 
Si dice che i cretesi siano tutti bugiardi, e forse è così: il mio è un popolo che tiene in gran conto la capacità di capire ciò che gli altri ignorano. L'astuta Arianna, figlia di re Minosse e della regina Pasifae, l'onnisplente, non poteva essere una sciocca. Non lo sono mai stata, se non quando ho amato. 
Per questo, immagino, Dioniso mi volle nell'istante stesso in cui posò lo sguardo su di me. Dioniso aveva capito tutto di me, molto prima di quanto lo capissi io stessa. Ma non me ne lamento: io compresi tutto di lui quando lui non conosceva nulla di sé, neppure il nome. Fui io a svelarglielo, così come svelai i segreti del Labirinto all'eroe, per porre fine alla guerra di dèi e mortali.
Perché, se nel Labirinto l’eroe combatté il mostro, fuori dal Labirinto io combattei gli dèi. La mia battaglia cominciò molto prima che Teseo giungesse a Creta.
L'ho amato più di tutti. Lo amerò sempre più di tutti.
Lui è l'eroe del Labirinto. Salvò Creta, l'Attica, l'Ellade e il mondo intero. Per lui danzai e raggiunsi il centro, dove nessuno arriva. Per lui ho dipanato il filo in quei corridoi, quei vicoli, quei passaggi tortuosi, sfidando buio e caos e morte. 
Lui, il mio eroe. 
Il toro di Minosse. Mio fratello.
Il Minotauro.

lunedì 21 marzo 2016

RECENSIONE: "Regina di fiori e radici" di Laura MacLem

Buongiorno a tutti!
Oggi è il primo giorno di primavera, nonché il mio compleanno! :D
E, guarda caso, il post di oggi riguarda in un certo senso proprio la primavera, poichè vi parlerò di un romanzo con protagonista Persefone. Si tratta di un romanzo italiano autopubblicato che mi ha stregata! Inoltre, ne approfitto per dire che proprio oggi esce un nuovo libro dell'autrice che, dalla trama, sembra interessantissimo. Vi lascio il link così potete darci un'occhiata!



Titolo: Regina di fiori e radici
Autrice: Laura MacLem
Data d'uscita: 7 settembre 2015
Prezzo: €10,39 (ebook €3,99)
Pagine: 304 

TRAMA

Quasi nulla di quello che è stato detto riguarda me, nonostante sia la mia storia. 
Si è narrato della passione di mio marito, della disperazione di mia madre, della decisione di mio padre. Si è parlato della sofferenza dei mortali e dei riti che da allora vengono compiuti, per far sì che ciò che accadde non debba mai più ripetersi. Si sono narrate storie parallale e storie contrastanti, si ricordano particolari suggestivi, ma di ciò che riguarda me, di ciò che accadde a me, sembra si conosca ben poco. 
Eppure è la mia storia. 
Non è la storia di Ade, il signore dell’Oltretomba, delle anime dei defunti e di tutto ciò che cresce nel sottosuolo; non è la storia di Demetra, la Madre Terra che errò nel mondo alla ricerca della sua unica figlia, scomparsa nella tenebra di Erebo; e, certamente, non è la storia di Zeus, che permise tutto ciò avvenisse, finché i mortali non gli ricordarono, attraverso la loro mortalità, ciò che doveva fare. In questa storia ci sono anche loro, ma non è la loro storia. 
È la mia. 
La storia della dea della primavera e regina dell’Averno, contesa tra due mondi, finché la contesa non mi obbligò a compiere la mia scelta. 
Quasi nulla si sa di ciò che significò, per tutti. Eppure rese il mondo ciò che è. 
Perché io sono regina di fiori e radici. 
Io sono Persefone.

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