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Oggi parliamo di "Ragazza, serpente, spina", un nuovo fantasy YA in libreria da stamattina per Oscar Mondadori.
Titolo: Ragazza, serpente, spina
Autrice: Melissa Bashardoust
Casa editrice: Oscar Mondadori
Data d'uscita: 5 ottobre 2021
Pagine: 336
Prezzo: €20,00 (ebook €9,99)
TRAMA
C'era e non c'era una volta - così cominciano sempre le fiabe - una principessa destinata ad avvelenare chiunque la toccasse. Ma per Soraya, tenuta nascosta fin dalla nascita, cresciuta lontana dalla sua famiglia, al sicuro solo nel suo giardino, questa non è soltanto una fiaba. All'approssimarsi delle nozze del suo gemello, Soraya deve decidere se uscire allo scoperto per la prima volta. Nelle segrete del palazzo una div, una demone, potrebbe avere le risposte che sta cercando, la chiave per ottenere la libertà. Al di fuori c'è un giovane uomo che non teme la principessa, nei cui occhi non si legge paura, ma profonda comprensione di chi lei sia veramente, oltre la maledizione e il veleno. Soraya pensava di sapere quale fosse il suo posto nel mondo, ma quando le sue scelte portano a conseguenze inimmaginabili, inizia a chiedersi chi sia davvero e cosa stia diventando: una donna o una demone? Una principessa o un mostro?
RECENSIONE
Questo romanzo mi aveva incuriosita sin dalla sua pubblicazione americana, sia per la bellissima cover, che per la prospettiva di leggere un fantasy autoconclusivo basato sulla mitologia persiana.
Ma di che cosa parla? La protagonista è Soraya, una principessa che sin dalla nascita ha una maledizione: chiunque la tocchi muore. Cresciuta in isolamento, con solo i parenti più stretti che passavano a trovarla, la ragazza odia la sua condizione e farebbe qualsiasi cosa per poterla rimuovere e vivere come tutti gli altri. L'occasione si presenta quando una div, ovvero una demone, di nome Parvaneh, viene catturata e rinchiusa nelle segrete del palazzo: Soraya decide di andare a parlarle per capire se la div sa come spezzare la maledizione inflittagli da quelli della sua specie. Con lei ci sarà anche Azad, un giovane ragazzo che non sembra temerla, e che per la prima volta la farà sentire come se fosse una persona normale, e non un mostro.
Ma la ragazza capirà presto che ogni sua azione ha delle conseguenze e che per mettere a posto le cose dovrà affrontare quella parte di sé che tanto odia.
"Ragazza, serpente, spina" è stata una lettura piacevole. che ha avuto dei pregi e dei difetti.
Per quanto riguarda gli aspetti positivi, posso dire di aver apprezzato la mitologia persiana e il modo in cui l'autrice ha incluso elementi fantasy e leggendari nella storia. Ottimo anche il glossario alla fine del romanzo per poter comprendere al meglio tutte le creature citate.
Lo stile dell'autrice è semplice e scorrevole, ma manca un maggiore approfondimento in diversi aspetti: in primis la caratterizzazione dei personaggi (fatta eccezione per Soraya), che è lasciata un po' in secondo piano. Sarebbe stato utile avere una visione maggiore di Parvaneh, magari aggiungendo dei capitoli dal suo punto di vista, per comprendere meglio il suo passato e il perché di alcune sue scelte. Anche Azad avrebbe potuto avere un approfondimento maggiore.
E qui mi ricollego alla parte romance, che ho percepito abbastanza affrettata: abbiamo due interessi amorosi, ma nessuno dei due ha avuto, secondo me, lo spazio per potersi sviluppare al meglio, per quanto la coppia preponderante sia effettivamente molto carina e tenera.
Insomma, quello che è un fattore positivo, ovvero l'essere un fantasy autoconclusivo (e non troppo lungo), è stato allo stesso tempo un punto critico, perché alcuni aspetti della storia, se fossero stati sviluppati meglio e con più calma, sarebbero risultati più efficaci.
Il finale mi è piaciuto e l'ho trovato giusto e adatto a come la protagonista è maturata nel corso della storia.
In poche parole, la lettura è stata piacevole e veloce, ma è mancata la scintilla che mi permette di conservare questa storia nel cuore. Lo consiglio se cercate un fantasy che si legga in fretta, magari con una mitologia orientale, e con una protagonista bisessuale.
Il mio voto: 4-
A presto,
Silvy
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