Iniziamo la settimana con la recensione del nuovo romanzo di Penelope Douglas, uscito in America settimana scorsa, e che scommetto non tarderà a uscire per Newton! È il secondo della sua serie romantic suspence.
AGGIORNAMENTO: esce per Newton Compton l'11 aprile 2019 (l'8 aprile in ebook) con il titolo "Mille ragioni per odiarti".
La serie "Devil's Night":
1. Il mio sbaglio più grande (Corrupt)
2. Mille ragioni per odiarti (Hideaway)
3. Kill Switch
4. Nightfall
RECENSIONE
Finalmente, dopo due anni, posso continuare questa serie che, nonostante non sia del mio genere preferito, ha saputo catturarmi. Ormai aspetto i libri della Douglas come il Natale, e non posso fare a meno di divorarli non appena escono in lingua originale, non riuscendo più ad aspettare l'uscita italiana. In questo secondo libro della serie romantic suspence "Devil's Night", vediamo finalmente la storia di Kai, ma anche se si tratta tecnicamente di un autoconclusivo vi consiglio comunque di seguire l'ordine di lettura e di leggere quindi prima "Il mio sbaglio più grande".
La prima cosa che si nota è quanto sia diverso il rapporto tra Kai e Banks rispetto a quello che avevano, e che hanno, Rika e Michael: mentre i primi due sono più focosi e il loro mezzo per esprimersi è la fisicità, per Banks e Kai la questione è un po' diversa. Ovviamente anche tra loro c'è una forte attrazione e tensione, ma se dovessi paragonare i primi due romanzi direi che Hideaway è per certi versi più "soft". Questo perché la connessione tra questi due personaggi è caratterizzata soprattutto dalla comunicazione: sin dal primo momento in cui si sono incontrati, la loro attrazione verso l'altro è scattata dalla voce, non dal viso, perché entrambi hanno sempre visto l'altro come la persona con cui poter parlare di tutto e in particolare di sé. La Douglas è perciò riuscita a creare un rapporto e dei personaggi completamente diversi dai primi, ma non meno interessanti.
Anche se non è più il loro romanzo, Rika e Michael sono comunque presenti e si è notata anche la loro maturazione: Rika continua ad allenarsi, e sì, sbaglia ancora a volte, ma mi piace che non sia l'eroina perfetta che sconfigge tutti a suon di calci e pugni. E Michael mi ha fatta capitolare con l'amore che dimostra di continuo per Rika. Se penso a quanta fatica faceva nel primo libro a parlare o dimostrare i suoi sentimenti, riconosco che ha fatto passi da gigante.
Ma chi mi ha colpita davvero è Damon: non dico che potrei perdonarlo per quello che ha fatto, ma in questo romanzo l'ho capito un po' di più, mi sono sentita più vicina a lui, comprendendo meglio perché ha fatto quello che ha fatto. Sono curiosissima di leggere l'anno prossimo il romanzo su di lui, come anche quello su Will. Quest'ultimo è un personaggio che mi ha conquistata sin da subito, perché è il tipico playboy un po' scemo, ma divertente. In questo secondo volume, però, mi ha fatto venire una voglia matta di abbracciarlo e coccolarlo, perciò non vedo l'ora che anche lui abbia il lieto fine che merita.
Lo stile della Douglas è sempre quello: accattivante, coinvolgente, fluido. Mi piace come in questa serie si alternino capitoli, innanzitutto scritti da entrambi i punti di vista, ma soprattutto nel presente e nel passato.
Lo ripeto ancora, questa serie non è new adult, perciò è molto diversa dagli altri suoi romanzi usciti finora. Nonostante non l'abbia trovato forte quanto "Il mio sbaglio più grande" (Corrupt), non si può dire nemmeno che sia leggero, ma è sicuramente un romanzo che si divora.
Il mio voto:
Che ne pensate? Chi lo aspettava? Lo leggerete? Fatemi sapere!
A presto,
Silvy
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