giovedì 22 febbraio 2018

RECENSIONE: "RoseBlood" di A.G. Howard

Buongiorno!
Pensavo che non sarei riuscita a postarvi oggi la recensione di RoseBlood, ma alla fine ho terminato il romanzo stanotte, quindi eccomi qui, a parlarvene nel giorno d'uscita :D




Titolo: RoseBlood
Autrice: A.G. Howard
Casa editrice: Newton Compton
Data d'uscita: 22 febbraio 2018
Pagine: 414
Prezzo: €12,90 (ebook €4,99)

TRAMA

Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: ogni volta che si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po' di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l'arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di Roseblood, la ragazza comincia a rendersi conto che c'è qualcosa di soprannaturale in agguato. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola, e scompare rapidamente come è apparso non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un'amicizia segreta. Thorn, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune comincia a sentirsi meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di Roseblood c'è una terribile minaccia in agguato, e l'amore tra Rune e Thorn, che comincia a sbocciare, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thorn, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.



RECENSIONE

Aspettavo questo libro da una vita, essendo una grande fan dell'autrice e della sua capacità di rendere i suoi retelling così originali. E anche stavolta è riuscita a stupirmi!

Non sarà facile parlarvi della trama senza farvi troppi spoiler, ma ci proverò: la protagonista, Rune Germain, è una bravissima cantante, ma ogni volta che dà sfogo alla sua voce, poi si sente male. Per cercare di aiutarla, viene iscritta a una scuola vicino a Parigi, dove la madre spera che possa guarire prendendo delle lezioni di canto. Ma sin dal suo arrivo, Rune capisce che c'è qualcosa di strano, a partire dal ragazzo che è sicura di aver visto ma che nessuno sembra conoscere. Tra i due nasce una strana amicizia, fatta di musica e danze, che sembra far stare meglio la ragazza, tant'è che non si sente più male dopo aver cantato. Tra Rune e Thorn nascerà qualcosa di più, ma il pericolo è sempre dietro l'angolo e il giovane dovrà fare una scelta da cui dipenderà il destino di Rune e della scuola. 


Anche stavolta, la Howard è riuscita a trasformare una storia già conosciuta, quella del Fantasma dell'Opera, in un romanzo completamente nuovo e originale, mixando anche altri aspetti, come la mitologia degli incubi e dei succubi, o il concetto di "fiamme gemelle", ispirandosi ad Aristotele. Il tutto in modo molto intrigante e omogeneo. 
Devo ammettere che ci ho messo un po' a entrare nel pieno della storia, poiché il lettore, come la protagonista, rimane abbastanza all'oscuro dei fatti, fino a quando Rune non scopre la verità. È vero, c'è anche il punto di vista di Thorn, ma anche se grazie ai suoi pensieri riusciamo a scoprire qualcosa sul suo passato, comprendiamo davvero l'aspetto soprannaturale insieme a Rune.
Ma superata la metà e una volta scoperto di che cosa si sta parlando, la lettura è filata liscia come l'olio, tant'è che l'ho terminato stanotte, nonostante pensassi di non farcela. Il fatto che sia un autoconclusivo ha poi reso la parte finale molto veloce e ricca di azione, impedendomi di staccarmi dal testo. 
Lo stile della Howard è sempre il solito, che a me piace tanto: molto suggestivo, un po' macabro, ma non in modo esagerato, con personaggi interessanti e una location bellissima. 


Mi sono piaciuti moltissimo i protagonisti, che appartengono a un specie denominata "vampiri psichici", ovvero i discendenti moderni degli incubi che si nutrono di emozioni ed energia. Ho trovato molto interessante l'aggiunta di questo fattore mitologico alla storia del Fantasma, ha aggiunto quel tocco di soprannaturale in grado di spiegare come ha fatto Erik a vivere così a lungo. Ho apprezzato, inoltre, che l'autrice abbia deciso di mostrarci entrambi i punti di vista, anche se quello di Rune è in prima persona e quello di Thorn in terza: personalmente non mi ha dato fastidio perché non ho nessun problema a leggere testi scritti in prima o in terza persona, ma trovo comunque curiosa questa scelta e mi piacerebbe scoprire perché abbia fatto così.
La storia d'amore tra i due mi è piaciuta molto per come l'autrice ha saputo gestirla: siccome il rischio "insta-love" era molto alto, essendo un autoconclusivo, lei ha brillantemente risolto la questione inserendo l'aspetto delle "fiamme gemelle". Capirete bene leggendo il romanzo, non voglio rovinarvi ulteriormente la lettura, ma è stata a mio avviso una mossa intelligente.
Un punto in più solo per Diable, il gattino di Thorn, perchè ha saputo strapparmi spesso un sorriso e mi ha fatto venire voglia di avere un gatto tutto mio. 



Concludo dicendo che se amate i retelling o lo stile della Howard, dovete assolutamente leggerlo: non preoccupatevi se all'inizio non capirete molto, poi vi sarà tutto più chiaro e ve lo godrete al 100%! 


Il mio voto:





Che ne pensate? Chi lo aspettava? Vi ispira? Fatemi sapere!

A presto,
Silvy

2 commenti:

  1. Sono contenta di leggere che ti sia piaciuto! Tengo d'occhio questo libro da un po', e direi che dopo aver letto la tua recensione si è decisamente guadagnato un posto nella lista dei libri da comprare 😉

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