martedì 19 marzo 2019

Recensione film + libro: "A un metro da te" di Rachel Lippincott

Buongiorno!
A inizio mese ho avuto l'opportunità di vedere in anteprima "A un metro da te", il film per ragazzi che tratta della fibrosi cistica e di cui è stato scritto anche un romanzo pubblicato da Mondadori. 
Oggi quindi ve ne parlo e vi spiego perché dovreste andare a vederlo. 



Titolo: A un metro da te
Autrice: Rachel Lippincott
Casa editrice: Mondadori
Data d'uscita: 5 marzo 2019
Pagine: 240
Prezzo: €17,00 (ebook €8,99)

TRAMA

A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

La storia

Poiché il romanzo è stato scritto dopo la sceneggiatura del film (un po’ come era successo con “Il sole a mezzanotte”), i due risultano praticamente identici.
La storia è quella di Stella e Will, due ragazzi malati di fibrosi cistica. Per chi non lo sapesse si tratta di una malattia genetica che comporta il mal funzionamento dei polmoni a causa dell’esagerata produzione di muco. 
Stella ha passato gran parte della sua vita entrando e uscendo dall’ospedale per diversi interventi, tant’è che ormai è diventato la sua seconda casa, e solo un trapianto di polmoni potrebbe darle un po’ di pace, almeno per qualche anno. 
Will, invece, ha contratto da pochi mesi la B. cepacia, un batterio molto resistente che ha indebolito ancora di più i suoi polmoni e che gli impedisce di avere accesso al trapianto.
Già a causa della FC i due non possono stare a meno di due metri di distanza, figuriamoci con l’aggiunta di questo batterio che potrebbe contagiare anche Stella.
Nonostante questo problema, i due inizieranno a fare le terapie fatte insieme, ma non riusciranno a nascondere i propri sentimenti per molto tempo. Può funzionare una storia d’amore se non possono nemmeno sfiorarsi? 

Commento al romanzo

Come vi ho già accennato prima, libro e film sono nati praticamente in contemporanea, poiché all'autrice sono stati affiancati gli sceneggiatori del film. Per una volta, quindi, ho letto il libro dopo aver visto il film, ed è stata un'esperienza un po' particolare, poiché sapevo già cosa sarebbe successo, ma allo stesso tempo è riuscito comunque a commuovermi ed emozionarmi. Per non parlare del fatto che nel libro c'è un epilogo che nel film non viene mostrato e che cambia le sorti dei nostri personaggi. 
Lo stile della Lippincott è fluido e scorrevole, quindi risulta semplice per il lettore immedesimarsi nel protagonisti, provare quello che provano e capire in cosa consiste avere una malattia del genere. Mi è stato impossibile non affezionarmi anche ai personaggi secondari, come Poe, il migliore amico di Stella, anche lui malato di FC, o Barb, la simpatica e rigida infermiera che vuole un mondo di bene a quei ragazzi.
Preparate i fazzoletti perché sicuramente qualche lacrimuccia scenderà, ma anche grazie alla sua brevità non potrete fare a meno di divorarlo in poco tempo.


Il film


Diretto da
JUSTIN BALDONI
con
COLE SPROUSE HALEY LU RICHARDSON
MOISES ARIAS ELENA SATINE CLAIRE FORLANI
distribuito da
NOTORIOUS PICTURES
durata 116’
AL CINEMA DAL 21 MARZO 2019

SINOSSI

Stella e Will hanno diciassette anni, si conoscono nell’ospedale dove sono entrambi ricoverati ed è amore a prima vista. La malattia li costringe a restare sempre a una distanza di sicurezza di un metro e mezzo, per non rischiare di trasmettersi tra loro batteri che potrebbero essere letali, e questo rende tutto molto complicato. Vivere in un tempo preso in prestito significa vivere ogni momento, e mentre le sfide si innalzano, Will e Stella scopriranno una forza dentro di loro imparando rapidamente che le possibilità di restare vicini sono infinite, anche senza sfiorarsi. Una storia sul potere dell’amore che lotta contro il tempo e lo spazio.




Commento


Quando sono arrivata al cinema ero carica di fazzoletti e anche di un po' di timore, perché mi aspettavo un finale simile a "Colpa delle stelle", invece mi ha piacevolmente stupito. Questo non significa che le lacrime non ci siano state, anzi!
Sicuramente ciò che più ho apprezzato sono stati gli attori: sia Cole che Haley sono stati bravissimi a dare vita a Stella e Will e le loro interpretazioni mi hanno tenuta incollata allo schermo, pronta a ridere, a piangere e a farmi prendere dall'ansia e dalla frustrazione.
Li vediamo innamorarsi pian piano, lei così fissata con il controllo e con la volontà di sopravvivere, e lui molto cinico e che ha quasi perso le speranze. Insieme dimostreranno che non è necessario il contatto fisico per innamorarsi, che l'amore è più forte della distanza.
Oltre al tema dell'amore e della malattia viene trattato anche quello di famiglia, di amicizia e di lutto, alternando quindi scene più drammatiche ad altre più divertenti. Vedere Moises Arias (Rico di Hannah Montana) è stata una bella sorpresa,
Questo film è stato realizzato per sensibilizzare i giovani, per far capire loro cosa sia la fibrosi cistica e cosa comporti conviverci, e per permettere ai ragazzi con questa malattia di capire che non sono poi così diversi dalle persone sane, che tutti proviamo gli stessi sentimenti e che la forza e il coraggio è ciò che li caratterizza.





Che ne pensate? Andrete a vederlo? Fatemi sapere!

A presto,
Silvy

1 commento:

  1. Nell'ultimo periodo ho sentito parlare molto di questo romanzo e della trasposizione, e sebbene inizialmente me ne sia tenuta alla larga, ora piano piano sto iniziando ad incuriosirmi. Specificando poi che non è come Colpa delle stelle mi hai tolto uno dei timori più grandi che avevo a riguardo, quindi ormai l'unica cosa su cui devo ancora decidermi è se recuperare direttamente il film oppure leggere anche il romanzo per avere un'esperienza più completa.

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