lunedì 27 giugno 2016

Segnalazione: "Il male dell'anima vol.1" di Claudia Melandri

Buongiorno!!
Oggi vi lascio una segnalazione di un romanzo self, e nel pomeriggio arriverà una recensione :)




Titolo: Il male dell'anima vol.1
Autrice; Claudia Melandri
Serie: Trilogia "Il dono"
Data d'uscita: 15 febbraio 2016
Prezzo ebook: €0,99

TRAMA

Sara, italiana di venticinque anni, mortificata nel corpo e nello spirito dalla crudeltà senza limiti di un uomo sposato per gioco quattro anni prima, decide di voltare pagina. Desidera a tutti i costi cambiare vita, e, con il marito finalmente dietro le sbarre, si trasferisce nella periferia romana. 
Qui trova lavoro come contabile in un piccolo ristorante e nell’estate del 2012 conosce una ragazza canadese, Emily. Le due stringono subito amicizia e, un anno dopo, Emily per sdebitarsi della calorosa accoglienza ricevuta, inviterà Sara a trascorrere tre settimane in Canada.
Inizialmente incerta, Sara cede poi alla contagiosa voglia di vivere della canadese accettandone l’invito. La sera del suo arrivo, in un fortuito gioco di coincidenze, il cugino di Emily decide di far ritorno a casa dopo un mese di assenza. Lui, Sean Adam Green, ragazzo di ventotto anni dalla doppia vita, sanguinario e violento assassino privo di anima, va su tutte le furie quando viene informato della presenza dell’ospite. Ha un duro scontro verbale con la cugina, colpevole, a suo avviso, di avergli taciuto la cosa. Risoluto a non avere niente a che fare con la sconosciuta e ancora sotto l’effetto della collera, percepisce la presenza di Sara nascosta al piano superiore della villa. Percezione che lo colpisce con una forza devastante, mozzandogli il respiro e annullando, anche se per poco, il demonio che è in lui. Scombussolato e stordito da simili sensazioni, mai provate prima, per proteggere se stesso Sean si rifugia nel suo effimero mondo, fatto di solitudine, vendetta e morte.   


BIOGRAFIA

Claudia Melandri nata in Calabria nella provincia cosentina con il mare di fronte e le montagne alle spalle, attualmente vive nella città di Pitagora, Crotone.  Si divide tra il lavoro nel settore vendite di una nota azienda della zona, la famiglia e la scrittura. Fin da piccola amava divorare libri che parlavano di mondi lontani. Mentre i suoi coetanei correvano in bici, lei correva con la fantasia e creava scenari immensi dove rifugiarsi. La trilogia de “Il Dono” è il suo primo lavoro portato a termine, edizione Amazon Publishing. I suoi miti sono: Jane Austen, Charlotte ed Emily Bronte, Bram Stoker, Stephen King.  Appassionata di musica Rock/Metal , ascoltata rigorosamente ad alto volume con l’iPod. Ma quando scrive tutto tace, rimane solo il fruscio sui fogli di carta della mitica penna Bìc nera.



INTERVISTA

Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro? 
Per trascorrere qualche ora in totale relax e sognare, magari, a occhi aperti. Sognare luoghi lontani ma che spero io passa renderli più vicini e reali che mai. 


Che cosa ti ha spinta a scrivere? 
Sin da piccola, dopo aver letto un libro, fantasticavo su come avrei potuto continuare la storia, aggiungendo nuovi personaggi e nuovi luoghi, insomma una sorta di fanfiction primordiale. Ma tutto si è poi concretizzato solo dieci anni fa quando ho messo giù il primo romanzo tutto mio.


Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione? 
La storia è nata per caso in un giorno di pioggia, ero al lavoro e di clienti nel negozio non se ne vedevano nemmeno le ombre. Così ho preso una penna e un foglio A4 e ho cominciato a scrivere le prime righe di quella che più tardi sarebbe diventata una trilogia. Sean è stato il primo personaggio nato quel giorno, lo volevo cattivo e dannatamente bello, ma vulnerabile nell’animo. Lo volevo diverso da qualsiasi altro personaggio maschile che avessi letto, però ugualmente molto umano per non trascendere troppo in cose irreali anche se si tratta di un Fantasy. Cosa c’è di più vero nell’esaltare le doti divine di un uomo che però è anche tanto reale da poterlo toccare con mano?


Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo? 
Io scrivo di getto e di solito di notte, niente programmi, nessuna continuità, tutto è dettato dall’impulso del momento. Ci sono giorni che scrivo, rigorosamente a mano in prima stesura, decine di fogli A4 di carta riciclata e giorni che magari per finire una mezza pagina sudo sette camicie.  


Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori? 
Le mie strategie di marketing sono affidate alla rete, social come Facebook e Twitter e contattare vari blog con la speranza di avere una segnalazione o una recensione. Ormai se non navighi non coglierai mai quella chance in più per far conoscere te stesso e i tuoi lavori. E dire che avevo una vera e propria allergia al Web, lo usavo solo per effettuare le ricerche riguardanti i miei romanzi.


(perché la scelta del self publishing?) se lo sei 
Il mio battesimo con il mondo editoriale l’ho avuto grazie a una CE, ma dopo un anno ho deciso di provare la via del self publishing per voglia di sperimentare qualcosa che non comportasse il dipendere da qualcuno. Ho troppa fretta, questo è il mio difetto principale, e i tempi biblici delle CE non mi consentono di sentirmi appagata del mio lavoro. 


Progetti per il futuro? 
Sto scrivendo un nuovo romanzo, sempre Paranormal Fantasy, che spero di ultimare la stesura entro questa estate. E poi c’è la pubblicazione del terzo capitolo della saga in corso.


Tre persone da ringraziare 
Be’, più che solo tre sono gruppi di persone. 
La mia famiglia, che resiste coraggiosamente ai miei sbalzi di umore quando ho una nuova trama da sviluppare. 
Tutte le splendide persone che ho conosciuto grazie ai social e che mi aiutano ogni giorno con consigli e a volte vere e proprie iniezioni di fiducia. 
Infine grazie ai miei lettori che, seppur non numerosi, sanno farsi sentire e mi danno quella carica in più per continuare a scrivere.


ESTRATTI

L’udito di Sean captò il rumore dei suoi passi sul selciato. Con il cuore che gli martellava incessante nel petto, scattò in piedi poco prima che lei spalancasse la porta.
– Non m’importa se uccidi. – Gridò in lacrime. – Non m’importa se quando perdi il controllo il tuo volto è spaventoso. Non m’importa quello che hai fatto o che fai. Io ti amo. Non posso vivere senza di te. Perdonami, non ti volterò più le spalle. Mai più!
 A Sean bastarono due falcate per attraversare la stanza, stringerla tra le braccia e baciarla con tutta rabbia che aveva dentro. L’impeto con cui la prese le mozzò il respiro. La disperazione di quell’uomo Sara la sentì riversarsi in quel bacio.
 – Questa volta ho avuto davvero paura di averti persa per sempre. Mi è sembrato di morire. Sei tutto per me.
– Mai, mai. Non mi perderai mai.
Quei baci roventi e affamati d’amore, rassicurarono entrambe le loro anime. Erano fatti per stare insieme. Qualsiasi ostacolo, per quanto alto, lo avrebbero superato, infranto, abbattuto.



Indossato il passamontagna, Tom scese dall’auto e aprì la portiera posteriore. In mano aveva il flacone di sedativo e le garze.
Sara schiuse gli occhi. I movimenti erano lenti e scoordinati, come se ogni parte del corpo fosse troppo pensante per smuoverla.
– No… – sussurrò vedendolo avvicinarsi – ho sete e… ho bisogno di un bagno. La supplico.
Tom non poté non riconoscere lo stremo della ragazza. La sua umanità ebbe il sopravvento sulle regole.
– Va bene, vieni. – La sollevò piano e la aiutò a sedersi. Da una sacca prese una bottiglietta d’acqua, la svitò porgendogliela con dei modi stranamente gentili per essere un rapitore.
Lei tremante, afferrò la bottiglia portandosela alla bocca. Aveva la gola in fiamme e un nauseante sapore dolciastro sulla lingua.
– Ma cosa stai facendo? Sedala! – urlò Mike rosso in volto dalla collera. Persino la testa calva era a chiazze. Si teneva cauto alle spalle di Sara in modo da non farsi vedere in faccia. – Quel demonio potrebbe piombarci addosso da un momento all’altro. Sei un pazzo.
Più che collera quella di Mike era vera e propria paura. Sapeva di cosa era capace Sean e l’idea di rimanere fermo ad aspettare la fine lo terrorizzava.
– Ha bisogno di liquidi e del bagno, vedi di piantarla. Ci siamo allontanati abbastanza prima che si svegliasse. Gli ci vorrebbe uno Jet per raggiungerci.
Mike diede un calcio alla portiera dell’auto lato guida. Si allontanò qualche passo per accendersi una sigaretta e sbollire la rabbia.


Brano del primo ballo di Sean e Sara
https://www.youtube.com/watch?v=otgnuwR6w8o 

Gruppo  preferito di Patrick, anche lui ha un’anima Dark  
https://www.youtube.com/watch?v=PMD1k16baVE  

Questo brano accompagna Sean quando è a caccia dei suoi nemici
https://www.youtube.com/watch?v=Tj_wLAjuwRw 





Che ne pensate? 

A presto,
Silvy

2 commenti:

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